Una grande serata Diocesana al Palco 19. iniziativa pensata e organizzata dalla pastorale giovanile dopo quasi due anni di stop delle attività in presenza. Il nome dell’evento non è stato una scelta casuale: “Vivere dal vivo” è dire, con una grande festa, la presenza “concreta” dei giovani, con i loro Talent e la loro creatività, pur nel rispetto di tutte le regole anti Covid.
Marco Albergucci, dell’équipe della pastorale giovanile, confida: “Ci abbiamo lavorato tanto … con il cuore … con tutto noi stessi. Il risultato ci ha dato ragione … è stata una bella “scarica” di energia per i ragazzi, per i sacerdoti, per tutti i presenti! La gioia di ritrovarsi era ovunque”.
Una gioia contagiosa che non mancherà di portare frutti nelle parrocchie, negli oratori, nella nostra comunità ecclesiale e sociale. La serata di venerdì 10 settembre 2021 è stata una grande festa, un segno di vitalità di cui tutti abbiamo bisogno!
Ricchissimo il parterre degli ospiti: don Alberto Ravagnani, sacerdote di 27 anni della diocesi di Milano, insegnante di religione e molto attivo sui social (i suoi video che parlano di fede hanno un linguaggio semplice che piace molto ai giovani), Alessandro Gallo voce e chitarrista dei Reale, una delle più popolari band di rock cristiano del nostro Paese, Andrea Cerrato, musicista e cantautore astigiano, Marco Maccarelli, cantante del Laboratorio del Suono e Consacrato presso la Fraternità della Speranza del Sermig, Mauro Tabasso, principale artefice della fondazione dell’Orchestra e del Coro dell’Arsenale della Pace di Torino e del Laboratorio del Suono Ensemble del Sermig e il tenore, nato a Castell’Alfero ma conosciuto in tutto il mondo, Enrico Iviglia. La serata è stata condotta da Gigi Cotichella, teologo, artista, autore e creativo, e Lorenzo Giaretto, dell’oratorio di San Pietro.
Don Rodrigo, direttore della pastorale giovanile, ringrazia tutti e rilancia la necessità di “Vivere dal vivo” perché “abbiamo vissuto una serata piena di sguardi e volti carichi per ripartire, scegliendo ogni giorno di esserci e di donarci. Di vivere dal vivo senza virgolette, consapevoli di poterlo fare; un immenso grazie a tutta l’équipe e alle tantissime persone che ci hanno aiutato. Siamo in tanti, siamo assieme … così si riaccende la speranza, che è dono di Dio, ma che germoglia nel cuore di chi accoglie questa sublime chiamata”.