Papa Francesco ha recentemente annunciato che il 2024 sarà un Anno della preghiera, in vista del Giubileo del 2025: «I prossimi mesi ci condurranno all’apertura della Porta Santa, con cui daremo inizio al Giubileo. Per questo iniziamo oggi l’Anno della preghiera, cioè un anno dedicato a riscoprire il grande valore e l’assoluto bisogno della preghiera nella vita personale, nella vita della Chiesa e del mondo» (Angelus del 21 gennaio).
In questa cornice si colloca “Un canto nella notte”, un cammino di preghiera che sarà ospitato, il primo sabato di ogni mese, presso il Santuario della beata Vergine del Portone nei locali recentemente ristrutturati anche con il contributo della Diocesi allo scopo di essere luoghi in cui fare esperienza di fraternità e spiritualità. Il primo incontro sarà sabato 2 marzo alle ore 21.
“Un canto nella notte” è una proposta di preghiera curata dalle sorelle della Fraternità della Trasfigurazione per offrire un tempo in cui il canto, l’ascolto della Parola di Dio, il suo commento, immagini e altre espressioni dell’arte nelle sue varie forme, diventano preghiera da vivere nel nostro cuore, insieme con altri fratelli e sorelle che desiderano alzare gli occhi al cielo affidandosi a Dio Padre, che “non vuole che nessuno dei suoi figli vada perduto”. “Un canto nella notte” è anche per chi è in ricerca, chi è lontano, chi medita e si va interrogando.
“Un canto nella notte mi ritorna nel cuore, medito e il mio spirito si va interrogando”: recita così un versetto del Salmo 77(76). Leggendolo, sembra di avere davanti agli occhi colui che rivolge la sua preghiera a Dio nel buio della notte, qualunque sia la sua notte: la notte della fatica, del dolore, della sofferenza, della solitudine, dell’amarezza, della ricerca, dell’attesa. Nel cuore la sua preghiera risuona come un canto che sale a Dio, Padre attento e premuroso. E, piano piano, quella musica che raggiunge il cuore di Dio, diventa lode e ringraziamento.