La custodia del creato

Anche per il 2024, il 1o settembre si rinnova l’appuntamento relativo alla Giornata Nazionale per la Custodia del Creato, con il tema “Spera e agisci con il Creato” e promossa dagli uffici nazionali della Conferenza Episcopale Italiana per i problemi sociali e il lavoro, per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, per la cultura e le comunicazioni sociali, che si intreccia con il percorso mensile (1o settembre – 4 ottobre) del Tempo del Creato con il tema Sperare e agire con la Creazione, celebrazione cristiana annuale dedicata all’ascolto e a fornire risposte concrete al grido del Creato, per proteggere la Terra nostra Casa Comune.

Per la 19a edizione quest’anno ad Asti, al momento, sono stati programmati due eventi, inseriti in contesti più ampi di collaborazione e condivisione di proposte e realizzazioni, secondo un approccio ormai consolidato della Diocesi di Asti, delle sue pastorali e parrocchie, associazioni e movimenti laicali.

In particolare:

– sabato 21 settembre dalle ore 9.00, presso il Seminario Vescovile nella sala conferenze in via Carducci, don Claudio Berardi ci coinvolgerà in un incontro di approfondimento sul progetto O.MAP elaborato dagli Istituti Diocesani per il Sostentamento del Clero di Asti e di Tortona, nell’ambito del progetto OxygenMap (www.oxygenmap.green), che nasce, finanziato dalla Regione Piemonte, per affrontare e rispondere a importanti problematiche inerenti le proprietà boschive degli Enti Ecclesiastici ed offrire risposte positive alla tutela del creato.

– lunedì 30 settembre alle ore 21.00, al Teatro della Parrocchia N. S. di Lourdes in piazzetta N. S. di Lourdes, nell’ambito dell’annuale Festival dei Popoli 2024 “Accogliere sogni e seminare giustizia” (21 settembre-6 ottobre), si terrà la conferenza curata da un rappresentante di UNHCR Cambiamenti climatici e migrazioni forzate”, come prima serata di lezione della “Scuola di dialogo 2024/2025: ciclo di incontri formativi dedicati a Migrazioni e Società, per sottolineare con enfasi che il cambiamento climatico è la crisi che definisce il nostro tempo e le migrazioni forzate una delle sue conseguenze più devastanti. Intere popolazioni ne stanno già pagando le conseguenze, in particolare le persone che vivono nei paesi più fragili colpiti da conflitti. Rifugiati, sfollati interni e apolidi sono tra i più colpiti dall’emergenza climatica. Molti vivono nei cosiddetti “hotspots” climatici, dove non hanno le risorse per adattarsi a un ambiente sempre più ostile.

A tutti gli eventi l’ingresso è libero.

Francesco Scalfari