Un grave lutto ha colpito la Chiesa piemontese e la comunità astigiana. Si è infatti spento il cardinale Severino Poletto, a lungo vescovo della Diocesi di Asti.
Nella tarda serata di ieri cardinal Poletto è venuto a mancare nella sua casa di Testona di Moncalieri, dove si era ritirato dopo aver rinunciato alla guida della diocesi, nel 2010. Avrebbe compiuto 90 anni il prossimo 18 marzo.
Nato a Salgareda, in provincia e diocesi di Treviso, il 18 marzo 1933, l 29 giugno 1957 è ordinato presbitero, per la diocesi di Casale Monferrato, dal vescovo Giuseppe Angrisani.
Dopo essere stato per 5 anni vice-parroco a Montemagno torna a Casale; il 3 aprile 1980 papa Giovanni Paolo II lo nomina vescovo coadiutore di Fossano. Il 17 maggio seguente riceve l’ordinazione episcopale, nella cattedrale di Sant’Evasio a Casale Monferrato, dal cardinale Anastasio Alberto Ballestrero, co-consacranti il vescovo Carlo Cavalla e l’arcivescovo Giovanni Francesco Dadone. Il 22 giugno prende possesso della diocesi.
Il 29 ottobre dello stesso anno, per coadiutoria, diventa vescovo di Fossano, succedendo all’arcivescovo ad personam Giovanni Francesco Dadone.
Il 16 marzo 1989 viene trasferito alla diocesi di Asti, dove succede a Franco Sibilla e l’11 giugno successivo prende possesso della diocesi.
Il 19 giugno 1999 il papa lo nomina arcivescovo metropolita di Torino, succedendo al cardinale Giovanni Saldarini.
Venne creato cardinale da Giovanni Paolo II il 24 febbraio 2001 (contemporaneamente all’arcivescovo di Buenos Aires Jorge Mario Bergoglio, oggi papa Francesco).
Il 10 marzo 2008, poco prima di compiere 75 anni, invia una lettera di dimissioni a papa Benedetto XVI, così come prevede il diritto canonico. Il 19 marzo riceve una comunicazione del nunzio apostolico, a nome del pontefice, con la quale gli viene prolungato di due anni l’ufficio di arcivescovo di Torino.
L’11 ottobre 2010 papa Benedetto XVI accoglie la sua rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi di Torino, presentata per raggiunti limiti d’età; gli succede l’arcivescovo Cesare Nosiglia, fino ad allora vescovo di Vicenza. Rimane amministratore apostolico dell’arcidiocesi fino all’ingresso del successore, avvenuto il 21 novembre seguente.
Da arcivescovo emerito si ritira a Testona.
Il 18 marzo, al compimento degli 80 anni, esce dal novero dei cardinali elettori e decade dagli incarichi ricoperti nella Curia romana in cui è stato membro della Congregazione per il clero, della Prefettura per gli affari economici della Santa Sede e della Pontificia commissione per i beni culturali della Chiesa.
Ieri, all’età di 89 anni, si è spento a causa di una lunga malattia.
Ancora da stabilire la data dei funerali.