Con serena consapevolezza mettiamo a disposizione la casa del pellegrino di Villanova per ospitare i 32 pensionati che al momento sono in quarantena in un hotel di Alassio dove erano alloggiati per un soggiorno promosso dalla nostra provincia.
Solo ieri, iniziando la quaresima ci ricordavamo come ci è chiesto di avere “un cuore che sente come quello di Dio cioè un cuore che “sente” il dolore del fratello come il proprio dolore, che sente il grido dell’altro come il proprio grido”.
Pensando a queste persone anziane, che sono sottoposte ad un periodo di isolamento, ci rendevamo conto che essere più vicini a casa poteva contribuire ad alleviare il loro dolore e disagio.
Personalmente mi sono chiesto che cosa avrei desiderato che avvenisse se fra quelle persone ci fosse stata mia madre. Ed allora abbiamo pensato di accogliere la richiesta fattaci di ospitarli alla casa del pellegrino per farli sentire vicino a casa. Non a casa, purtroppo perché dovranno restare in quarantena per il periodo necessario, non potranno avere contatti diretti con nessuno, dovranno rimanere nelle stanze a loro assegnate, non li si potrà andare a visitare, l’area sarà presidiata costantemente. Ma saranno vicini a casa, e ciò già, nonostante la situazione drammatica, li potrà rincuorare; potranno godere della “vicinanza” dei loro cari, senza, sfortunatamente, incontrarli materialmente, per qualche giorno, ma se avranno bisogno di qualcosa, sarà facile farglielo avere, magari semplicemente un cambio di biancheria, o una medicina che abitualmente prendono, o un libro che stavano leggendo, o la rivista che amano, o l’uncinetto o i ferri per passare un po’ il tempo, o un cibo che a loro piace particolarmente. Per i parenti in apprensione sarà più facile avere notizie, mandare o ricevere un saluto, far avere un biglietto di incoraggiamento.
L’isolamento lo avrebbero potuto fare nell’albergo di Alassio, ma non sarebbe assolutamente stata la stessa cosa, avendone la possibilità sarebbe stato senza cuore tenerli laggiù.
Ed è per questo che è importante averli vicini; e quindi ritengo necessario ringraziare già fin d’ora chi si prenderà cura di loro, chi vigilerà sulla loro sicurezza e sulla sicurezza di tutta la comunità. Ringrazio le autorità che hanno collaborato al tutto.
Soprattutto ringrazio in anticipo la popolazione di Villanova per la quale materialmente non cambierà nulla nella quotidianità, ma che comunque accoglie e accompagna questi nostri “nonni” in difficoltà. Ci sono sempre tanti problemi da affrontare, a volte da subire, ma ritengo un segno di grande speranza e gioia il fatto che ci siano ancora tantissime persone “capaci di compassione, di solidarietà, di empatia, cioè di provare in loro ciò che l’altro prova.”
Preghiamo anche per i nostri 32 amici, il Signore doni loro salute e anche tanta pazienza e forza per affrontare questo momento difficile.
+ Marco Prastaro, vescovo di Asti