«I poveri li avete sempre con voi». Così disse Gesù quando una donna gli versò sul capo l’olio profumato, tra l’indignazione dei presenti che avrebbero voluto vendere quell’olio e con il ricavato fare carità. Ma Gesù ricorda loro che il primo povero è Lui, il più povero tra i poveri perché li rappresenta tutti.
Il messaggio del Papa ci richiama a scoprire Cristo nei poveri, ad essere loro amici, ascoltarli e accoglierli, senza cadere nell’abitudine e nell’indifferenza. Il nostro impegno non deve essere solo assistenza ed elemosina, ma condivisione duratura che genera fratellanza: la prima infatti può gratificare chi la compie e umiliare chi la riceve; la seconda rafforza la solidarietà per raggiungere la giustizia.
Per la celebrazione eucaristica di domenica si segnale che la delegazione regionale Caritas ha preparato le preghiere dei fedeli per favorire la condivisione dei temi che la giornata offre all’attenzione delle nostre comunità.
I poveri non sono persone “esterne” alla comunità, ma fratelli e sorelle con cui condividere la sofferenza e a cui restituire dignità e inclusione sociale. Essi sono i veri evangelizzatori da cui dobbiamo lasciarci evangelizzare.
Mentre in ogni comunità parrocchiale sono previste diverse iniziative di sensibilizzazione, il Vescovo, la direzione della Caritas diocesana e i volontari delle comunità di Cisterna, Castell’Alfero e Cattedrale condivideranno il pranzo di domenica al Foyer delle famiglie con le 24 persone afgane fuggite da Kabul.
Abbiamo bisogno di cambiare mentalità e liberarci dalla falsa sicurezza data dai beni materiali: solo diventando poveri sapremo donare la nostra vita per amore.
Il Papa si rivolge poi al potere politico: la povertà nasce da forme di disordine morale e sociale, dove interessi di mercato, ma anche la pandemia, causano sempre più poveri. Si fa strada la convinzione secondo la quale i poveri sono responsabili della loro condizione e pesano sul nostro sistema economico. Ma la povertà non è frutto del destino, è conseguenza dell’egoismo.
Quale via percorrere per restituire dignità a milioni di poveri? Occorre avviare uno sviluppo che valorizzi le capacità di tutti e generi complementarietà: Ci sono molte povertà dei “ricchi” che potrebbero essere curate dalla ricchezza dei “poveri”, se solo si incontrassero e conoscessero!
I Governi e le Istituzioni mondiali devono contrastare le nuove forme di povertà, altrimenti ogni politica sociale diventa fallimentare.
«I poveri li avete sempre con voi» (Mc 14,7). È un invito a non perdere mai di vista l’opportunità che viene offerta per fare del bene. S. Paolo esorta a donare «non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia»
Infine il Papa augura che la V Giornata Mondiale dei Poveri possa dare vita ad un movimento di evangelizzazione che sappia incontrare i poveri dove sono: nelle loro case, negli ospedali, nelle residenze di assistenza, per le strade e nei centri di accoglienza. Così da fare nostre le parole di Don Mazzolari: “I poveri si abbracciano, non si contano».