Continua l’emergenza sanitaria, forte è l’invito a restare in casa e, insistentemente, viene chiesto di limitare il contatto tra le persone, ma non va dimenticata l’importanza, condivisa non solo dai credenti in Cristo, di rimanere uniti nella preghiera e nella carità.
Rispettare quanto le autorità indicano è segno di responsabilità non solo verso se stessi ma verso il prossimo e verso la collettività: è un tempo da vivere con una rinnovata attenzione alla prossimità.
La prossimità ha il volto della carità: assicura a livello diocesano e parrocchiale i servizi essenziali a favore dei poveri, quali le mense, gli empori, i dormitori, i centri d’ascolto, non trascura i nuovi bisognosi e chi già viveva situazioni di difficoltà ed ora vede peggiorare la propria condizione.
E’ ammirevole l’entusiasmo con cui i giovani hanno aderito all’iniziativa del Comune di Asti e della Pastorale giovanile di consegnare la spesa e i medicinali al domicilio degli anziani.
Una chiesa di prossimità, attraverso lo spazio dei “social media”, trova il modo di essere in relazione continua con tutti. Dopo la positiva esperienza della Santa messa festiva celebrata domenica scorsa sul canale “YouGazzetta”, propone nuovo appuntamento virtuale: Santa Messa celebrata a porte chiuse nella cappella del Vescovado domenica 22 marzo alle ore 10,30.
I canali televisivi nazionali – afferma monsignor Prastaro – offrono molte possibilità di partecipare alla celebrazione eucaristica, ma questa opportunità è il modo per realizzare un “incontro” della comunità diocesana e radunarsi intorno al pastore della Diocesi, rinforzando il senso di appartenenza alla Chiesa locale.
L’impossibilità di partecipare alle funzioni in chiesa è una situazione inedita a cui rispondere con iniziative che riescano, comunque, a coinvolgere attivamente i fedeli. In questo senso è stato proposto a tutti i catechisti di riflettere sul brano del Vangelo “il cieco nato” della IV domenica di Quaresima (Giovanni 9,1-41) in cui si narra la guarigione di un cieco e chiedere ai bambini del catechismo di tradurre in un disegno questa condizione di oggi in cui siamo tutti come ciechi in cerca della luce.
Le tante interpretazioni grafiche sono state raccolte dall’ufficio catechistico diocesano che le ha trasmesse al Vescovo.
Durante la celebrazione eucaristica monsignor Prastaro le mostrerà ai fedeli collegati su Youtube, come segno tangibile di una comunità raccolta virtualmente, ma che realmente come Chiesa, in questo momento di sofferenza, sa essere al fianco di ognuno di noi con fantasia e creatività.