Nasce l’ambulatorio “Fratelli tutti” ideato dalla Diocesi per garantire assistenza sanitaria alle persone indigenti. Un progetto che il vescovo Marco Prastaro ha presentato a papa Francesco nella visita di restituzione fatta in Vaticano per ringraziare il Santo Padre della venuta ad Asti il 19 e 20 novembre dello scorso anno. Il Pontefice ha subito apprezzato l’iniziativa, tanto da riprenderla e appoggiarla già nel discorso di benvenuto rivolto agli astigiani. E l’idea era proprio quella di fare qualcosa in risposta alla richiesta che papa Bergoglio aveva fatto nella sua Omelia durante la celebrazione eucaristica in Cattedrale, ad Asti. Di fonte a Gesù che in Croce apre le sue braccia a tutti noi che atteggiamento vogliamo avere? Che cosa possiamo fare? Vogliamo essere spettatori o coinvolti?
La risposta, il vescovo Marco l’ha individuata nell’ambulatorio “Fratelli tutti” che verrà inaugurato lunedì alle 11 negli spazi di via Giobert, 56. E il nome non è stato certo scelto a caso: è una scelta che trasmette volontà di inclusione, evoca l’immagine delle braccia aperte, comunica un senso di accoglienza trasversale, di cura dei più deboli e dei più fragili.
Si tratta di un ambulatorio che si basa esclusivamente sul volontariato, in cui tutti gli operatori che vi presteranno servizio lo faranno a titolo gratuito: potremo osservare medici, infermieri, operatori sociosanitari e anche operatori “amministrativi” che offriranno la propria professionalità, oltre che il loro tempo, a chi ne ha più bisogno.
Attualmente a disposizione delle persone che vi accederanno ci saranno medici specialisti in cardiologia, Pediatria, Chirurgia Generale, Ortopedia, Malattie Infettive, Terapia Antalgica, Pneumologia, Otorinolaringoiatria, Medicina Interna, Medicina Generale, Psichiatria, Urologia, Dietologia e Odontoiatria. Ogni medico sarà affiancato da personale infermieristico esperto e tutto ciò è realizzabile anche grazie alla collaborazione attiva fornita e favorita dagli Ordini professionali di Medici, Infermieri, Odontoiatri e Farmacisti della provincia di Asti.
Per accedere all’Ambulatorio Fratelli Tutti, che non eroga prestazioni di pronto soccorso, è necessario fare riferimento ai Centri di ascolto di Caritas, che segnaleranno le necessità sanitarie delle persone con Isee uguale o inferiore a 9.000 euro.
L’ambulatorio, in questa prima fase di “rodaggio”, sarà aperto dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 11 e dalle 15.30 alle 17.30 (festività escluse).
Le prestazioni odontoiatriche, sia per adulti che per i bambini, non verranno erogate nell’ambulatorio di via Giobert, ma direttamente negli studi dei dentisti che aderiranno al progetto. Questo perché per curare i pazienti hanno bisogno di una strumentazione specifica e anche molto costosa che sarebbe, al momento, impensabile per un ambulatorio solidale. Verranno quindi accolti negli studi a orari loro dedicati.
Il paziente, che deve rientrare negli stessi parametri degli altri utenti dell’ambulatorio “Fratelli tutti” verrà accompagnato nello studio dell’odontoiatra da un volontario o da un mediatore culturale, questo per poter aiutare l’utente nelle compilazioni dei moduli di consenso informato o altre “burocrazie” necessarie.
Per quanto riguarda i medicinali l’Ordine dei Farmacisti e Federfarma di Asti si occuperà del controllo dei farmaci nell’ambulatorio, ma soprattutto distribuirà agli assistiti tutti i farmaci prescritti. Per i farmaci a pagamento verranno distribuiti gratuitamente dietro la presentazione di una ricetta emessa dai medici che prestano servizio all’ambulatorio. I farmacisti riconosceranno le ricette prescritte dall’ambulatorio e forniranno al paziente il farmaco necessario, gratuitamente.
Importante la collaborazione con l’Asl At e con gli Ordini dei Medici, dei Farmacisti, delle Professioni Infermieristiche e con la Commissione Albo Odontoiatri della provincia di Asti.
Un’altra cooperazione importante è con la realtà che già insiste nella struttura di via Giobert, struttura che ospita Cav (Centro di Aiuto alla Vita), Cif (Centro Italiano Femminile) e consultorio F. Baggio; con il Cav, diretto dalla psicologa Silvana Alessandria e supervisionato dallo psichiatra Giuseppe Bonavolontà, si è creata, sin da subito, una importante sinergia d’intenti:
Le strumentazioni di cui potrà disporre l’ambulatorio sono invece sono frutto di donazioni da parte di club di servizio, ma anche di alcune fondazioni diocesane e di privati.
Il direttore sanitario dell’ambulatorio “Fratelli tutti” è Anna Paola Fea e il suo vice è Donatella Ciaceri.
Il progetto è partito lo scorso anno, economicamente finanziato con i fondi derivanti dall’8×1000 alla Chiesa Cattolica, che è una grande risorsa non solo per la comunità ecclesiale ma per la società visto che permette nel concreto anche la realizzazione di simili piani.
“L’ambulatorio vuole raccogliere concretamente l’insegnamento e l’esempio di Gesù che ci dice di farci vicino a chi è più povero – spiega il vescovo Marco Prastaro -. Da questo desiderio di vicinanza con chi è più povero o in una situazione più di difficoltà nasce l’idea dell’ambulatorio che vuole essere segno di vicinanza della nostra chiesa a quelle persone che a causa della loro situazione non riescono a godere a pieno di tutti i benefici e di tutte le opportunità che la sanità pubblica offre”.
Un ambulatorio che non vuole sostituirsi alla sanità pubblica ma piuttosto che va ad affiancarsi intervenendo laddove c’è necessità.
“Il mio desiderio è che questo segno di vicinanza diventi segno di vicinanza di tutta la comunità nel senso più ampio possibile – aggiunge monsignor Prastaro -. Ecco perché il nome Fratelli Tutti ed ecco perché abbiamo chiesto a chi di mestiere fa il medico, l’infermiere, l’odontoiatra o che comunque opera nella sanità di offrirsi volontario in questa opera al di là del suo credo, delle sue opinioni politiche. Fratelli tutti, appunto uniti nel focalizzarci nell’attenzione a chi è nel bisogno”.
Il direttore generale dell’Asl At, Francesco Arena, sottolinea: “Ci congratuliamo con la Diocesi di Asti per l’iniziativa assolutamente meritoria, tesa ad intercettare i bisogni delle persone più fragili. L’assistenza sanitaria pubblica è garantita sempre e comunque a tutti ma la domanda di assistenza è sempre più ampia e complessa, come lo è la composizione della nostra società. E’ sotto gli occhi di tutti quanto la difficile congiuntura internazionale vissuta negli ultimi anni abbia ulteriormente penalizzato le categorie più deboli. La nostra azienda sanitaria ha dunque accolto senza titubanze la richiesta di collaborazione, autorizzando la partecipazione di personale volontario, medico ed infermieristico, all’ambulatorio Fratelli Tutti. Tutte le prestazioni verranno offerte al di fuori dell’orario di lavoro, testimoniando l’autentico spirito di solidarietà incarnato dal nostro personale a cui va un sentito ringraziamento. L’Asl At collaborerà altresì al progetto sensibilizzando i medici di medicina generale e favorendo la collaborazione dell’Ambulatorio diocesano con il nostro Centro Isi (Informazione Salute Immigrati)”.
L’ambulatorio sarà operativo da dicembre.
Lunedì alle 11 è prevista l’inaugurazione alla presenza del cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana e delle autorità cittadine e regionali.
L’inaugurazione è riservata agli invitati coinvolti nella gestione del servizio dal momento che i locali dell’ambulatorio possono accogliere solo un limitato numero di persone.