In vista del pellegrinaggio a Taizè di questa estate, sono in preparazione vari incontri di riflessione organizzati dalla Pastorale Giovanile della Diocesi di Asti per tutti i gruppi parrocchiali, le associazioni e i movimenti. Domenica 13 gennaio, dalle 15.30, nell’oratorio del Don Bosco è previsto un appuntamento dedicato a animatori, educatori e genitori dei partecipanti al soggiorno in Francia previsto dal 4 all’11 agosto. Un’esperienza che arriva dopo la missione in Brasile dell’estate del 2017 e il pellegrinaggio fra Roma e Assisi in preparazione al sinodo dei giovani dell’agosto scorso.
Venerdì 8 marzo i giovani si ritroveranno nella parrocchiale di Villafranca per un momento di preghiera sullo stile di Taize (alle 21) che verrà riproposto il 10 maggio nella chiesa della Valle di Montegrosso. Il vescovo Marco Prastaro accompagnerà i giovani in questo percorso e parteciperà al pellegrinaggio di agosto.
La comunità di Taizè è nata nel 1940 quando, quanto, all’età di venticinque anni, frère Roger Schutz lasciò il paese dove era nato, la Svizzera, per andare a vivere in Francia, nel piccolo villaggio di Taizè. Cono lo scoppio della seconda guerra mondiale frère Roger cominciò ad accogliere rifugiati che fuggivano dalla guerra. La comunità ecumenica è cresciuta negli anni, raggiungendo un centinaio di confratelli, cattolici e di diverse origini evangeliche, provenienti da quasi trenta nazioni. I fratelli vivono unicamente del loro lavoro. Non accettano nessun regalo. Non accettano per se stessi nemmeno le proprie eredità personali, la comunità ne fa dono ai più poveri.
Alcuni di loro vivono in luoghi svantaggiati del mondo, fra Asia, Africa e America Latina, per essere testimoni di pace, per stare accanto a coloro che soffrono, ai più poveri, ai bambini di strada, carcerati, moribondi, a chi è ferito nel più profondo per le lacerazioni affettive, gli abbandoni umani.
Frère Roger è morto il 16 agosto 2005, a 90 anni, ucciso durante la preghiera serale. Frère Alois, scelto da lui già da tanto tempo come suo successore, è ora il priore della comunità.
Ma i giovani continuano a scegliere Taizé anno dopo anno, per vivere un’esperienza di preghiera, di condivisione e di riflessione che lascia il segno.