“La violenza sulle donne affligge la nostra società e necessità un impegno condiviso, affinché possa essere eliminata dalle radici, le quali, come ha fatto notare anche il Papa, crescono nel terreno del pregiudizio, del possesso, dell’ingiustizia”. È il messaggio lanciato, con un video, dalla Conferenza Episcopale italiana (CEI), attraverso il suo segretario generale, monsignor Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari, in occasione della Giornata internazionale per l’Eliminazione della violenza contro le donne che ricorre, come ogni anno, il 25 novembre, data designata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con la risoluzione n. 54/134 del 17/12/1999.
“L’amore vero – conclude Mons. Baturi – è quello che non pretende, che non trattiene, che non possiede, ma che serve l’altro nella sua libertà. L’amore è vivere perché l’altro possa vivere, mai costringerlo dentro i nostri schemi istintuali o progettuali. È una giornata che deve far riflettere e che ci induce alla preghiera e all’impegno perché non accada più”. Per il segretario generale della CEI il 25 novembre è, quindi, “una data simbolica che non vuole solo richiamare l’attenzione sul fenomeno diffuso qual è il femminicidio, ma che chiede con urgenza un posizionamento politico e socio-culturale netto”
In un post pubblicato sui social della Conferenza Episcopale Italiana, il Card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, afferma: “Amore e violenza non vanno d’accordo, l’amore è dono e mai possesso dell’altro. Indignarsi non basta, bisogna reagire alle tragedie come quella di Giulia e di tante altre donne la cui vita è stata spenta in modo brutale. Non possiamo restare indifferenti e soprattutto non possiamo abituarci. È in gioco il futuro, ma anche il presente, della nostra società, il nostro vivere in una trama di relazioni. I cristiani, discepoli di Gesù, amati e chiamati ad amare, devono ricostruire una comunità che viva la bellezza di relazioni secondo il comandamento evangelico”.
Ad Asti un importante spazio di riflessione è stato aperto dal Centro Italiano Femminile e dal Consultorio Familiare Francesca Baggio che, rileggendo alcune scene del film “c’è ancora domani” di Paola Cortellesi, propone una diffusa assunzione di responsabilità perché “Serve l’impegno di tutti. Non basta indignarsi a intermittenza” come efficacemente ricorda Il messaggio del Capo dello Stato in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Proposta di discussione avviata oggi, 22 novembre, in un partecipato incontro presso la fondazione Giovanni Goria, che proseguirà nelle scuole con il coinvolgimento di studenti e docenti.