“Prendo spunto, per formulare i miei auguri di Buon Natale, da una scenetta che potrebbe essere ambientata in ciascuna delle nostre case.
Il padre guardava il suo bambino che cercava di spostare un vaso di fiori molto pesante. Il piccolino si sforzava, sbuffava, brontolava, ma non riusciva a smuovere il vaso di un millimetro. «Hai usato proprio tutte le tue forze?», gli chiese il padre. «Sì», rispose il bambino. «No», ribatté il padre, «perché non mi hai chiesto di aiutarti».
A ben guardare quel bimbo ci rappresenta tutti. Vogliamo rimuovere situazioni pesanti, realizzare una società più vivibile e ci impegniamo con tutte le nostre forze. Ma talvolta ci troviamo scoraggiati perché gli espedienti politici ed economici risultano inefficaci. Sarebbe interessante provare a chiederci se per caso non risulti più efficace affidarci a un Padre buono e onnipotente. Io sono certo che tanti vasi ingombranti verrebbero rimossi con facilità.
A Natale si fa festa perché si commemora un avvenimento meraviglioso: il Figlio di quel Dio che aveva creato l’uomo per renderlo felice, vedendo che gli uomini non sapevano vivere sereni, è diventato uomo fra gli uomini per guidarli sulla strada della felicità. Nella storia di tutti i giorni capita invece che gli uomini vogliano ignorare questa presenza di Dio. E i diversi espedienti per una convivenza serena risultano sterili.
Il mio augurio è che la nostra società sappia riscoprire il riferimento a Dio e la dimensione religiosa della vita come proprio fondamento essenziale. Se in questo Natale sapremo accogliere il suggerimento di contare sulla forza del Padre e ravvivare il nostro affidamento alla fede in Dio, la società potrà contare su una risorsa impensata, ma efficacissima.
Buon Natale a tutti. Veramente e di cuore!”
+ Francesco Ravinale