La fase sapienziale del Cammino sinodale nella nostra diocesi volge al termine; verso la fine di aprile è prevista la sintesi per la restituzione che dovrà essere inviata alla Presidenza del Comitato del Cammino sinodale. L’obiettivo della fase sapienziale consiste nel realizzare “discernimento ecclesiale”: partendo da quanto ascoltato e sperimentato nella fase narrativa si tratta ora di elaborare scelte concrete da presentare nella successiva fase, quella profetica e decisionale. In relazione a tale obiettivo anche il nostro Vescovo, nelle indicazioni per l’anno pastorale 2023/24, riportava la proposta rivolta alle parrocchie o vicarie di sperimentare un piccolo cosa, diversa dal passato, per poi verificare se funziona o no nell’ottica “di favorire l’incontro del Vangelo con il mondo”.
Una prima verifica è possibile partendo dall’indicazione maturata all’inizio dell’anno di coinvolgere in prima istanza i consigli parrocchiali, individuati come luogo di elaborazione di proposte concrete. Anche se il numero degli incontri si è ridotto rispetto al passato, alcuni aspetti significativi sono emersi; un clima di collaborazione e di ascolto reciproco ha portato già ad individuare alcune proposte: dal costruire un maggiore clima di fraternità all’interno del consiglio, al doposcuola per ragazzi, alla realizzazione di una festa per le diverse comunità etniche che vivono nel territorio della parrocchia, a momenti di incontro “molto soft” per i genitori che accompagnano i figli al campo di calcio, all’oratorio o presso altre strutture della parrocchia, a un percorso di formazione e di incontro tra giovani e mondo del lavoro. Tra le cinque costellazioni, quelle che hanno stimolato maggiormente la riflessione e il confronto sono state la “missione secondo lo stile di prossimità”, “il linguaggio e la comunicazione” e “la formazione alla fede e alla vita”.
Non possiamo non rimarcare il fatto che pochi consigli pastorali abbiamo fatto propria la sollecitazione. Una proposta a livello vicariale maturata nell’ottica sinodale è la scuola di comunità nata dall’esigenza di trasformare in una relazione feconda il rapporto tra la celebrazione della fede in parrocchia e l’esperienza quotidiana del vivere, troppo spesso segnate da una separazione, quando non da una contrapposizione: l’obiettivo è creare le condizioni in cui i due momenti della vita dei credenti si possano alimentare a vicenda. Importante la scelta del consiglio pastorale diocesano e del consiglio presbiterale di approfondire i ministeri Istituiti, per arrivare a predisporre cammini perché possano essere effettivamente istituiti nel tessuto ecclesiale in modo da favorire una maggiore corresponsabilità tra clero e laici.
Sempre a livello diocesano, a titolo esemplificativo, il confronto con l’équipe diocesana del Progetto culturale ha portato ad approfondire nell’esperienza “Cortile dei dubbiosi” il tema “linguaggi e comunicazione”; tema, questo, oggetto di confronto anche nel percorso formativo previsto per i diaconi. Nell’ottica di offrire opportunità di formazione spirituale e far crescere la comunione tra i componenti all’interno della cornice sinodale, si sono svolti i ritiri proposti dal Vescovo per i consigli pastorali parrocchiali in tempo di avvento e di quaresima. A questi primi seguiranno altri “spunti” nei prossimi giorni, fino ad arrivare alla stesura della sintesi diocesana che rappresenterà i frutti concreti di questa fase sinodale.
Gianni Valente
articolo ripreso da Gazzetta d’Asti gc